Approfondiamo il metodo S.A.N.A.

Ciao, benvenuta e ben ritrovata in questo articolo, ispirato alla diretta sul mio canale instagram, in cui sono affiancata da Sabrina Canè, naturopata e consulente nutrizionale, che mi accompagna nella diffusione del progetto “Donne che aiutano le Donne” attraverso il percorso RI – Sveglia la tua fame di vita, basato sul metodo S.A.N.A. Ed è proprio del metodo S.A.N.A. che voglio parlarti oggi. Per chi fosse arrivato su questo blog da poco, c’è la possibilità di guardare le dirette precedenti dove viene annunciata la nascita di questo percorso, inoltre puoi iscriverti alla newsletter settimanale, dove ti parlo di alcuni temi riguardanti la mia vita e i disturbi alimentari di cui ho sofferto per 25 anni. Troverai testimonianze, articoli e interviste, il tutto per sensibilizzare sia il tema dei disturbi alimentari sia per mandare un messaggio di speranza e fiducia per tutte quelle donne che hanno un rapporto di amore e odio con il cibo ed il loro corpo. Fatte le dovute premesse, posso passare a raccontarti qual’è il significato dell’acronimo “S.A.N.A.” (Sazia il tuo cuore – Allena la tua mente – Nutri il tuo spirito – Ama il tuo corpo).

Questi sono per me i pilastri di uno stile di vita Dinamico, Resiliente, Energico, Giocoso e gioioso. Racchiuso in questo acronimo c’è l’essenza del mio lavoro, ogni lettera rappresenta una o più aree che sono:

  • Alimentazione/Nutrizione (etichette, spesa, programmazione pasti, strategie di coaching, cambio di mind-set);
  • Integrazione;
  • Idratazione (Perché è fondamentale bere e cosa, siamo fatti del 75% di acqua. Idratarti ti fa bella);
  • Movimento (Yoga della Risata, Pilates, Danza del Ventre);
  • Relazioni con sé stessi e gli altri (la CNV, la voce, l’empatia, conoscere se stessi, i cicli ormonali, lavoro interiore, ecc.);
  • Scopo (I falsi miti sul perché siamo al mondo);
  • Respirazione (L’importanza del respiro, Respirazione tramite naso e bocca, Esercizi di respirazione);
  • Sonno (Qualità del sonno, come dormi, la connessione tra il rapporto col cibo ed il sonno, gli errori che commettiamo e come migliorare il sonno).

Iniziamo dal sonno

Un buon sonno è tra le componenti principali per un organismo riposato, un approccio rilassato alla giornata, una sensazione generale di benessere. I consigli per dormire bene sono sempre più cercati, così come le soluzioni ai disturbi del sonno, che aumentano progressivamente ogni anno. Purtroppo, non basta chiudere gli occhi e stendersi a letto per svegliarsi freschi e riposati. Solo in Italia sono ben dodici milioni le persone che soffrono di disturbi del sonno: hanno difficoltà di addormentamento, frequenti risvegli durante la notte, risvegli precoci la mattina, per non parlare poi di apnee, russamento e incubi. Tutta colpa di una vita frenetica e stressante, stimoli luminosi (colpa dei device tecnologici che emanano luce blu che ci tiene svegli) ma anche di un’alimentazione scorretta (spesso troppo pesante e associata ad alcol nelle ore serali): tutti fattori che influenzano negativamente il ciclo sonno-veglia. Visto che passiamo un terzo della nostra vita a letto dobbiamo puntare alla massima qualità del nostro riposo: per farlo dobbiamo smetterla di pensare che il sonno sia un’attività passiva perché molto si può fare dal punto di vista degli stili di vita per dormire bene. Da coach oggi ti parlo si delle strategie che probabilmente già conosci e magari hai applicato, a volte hanno funzionato altre no, il focus vorrei mantenerlo su un aspetto per me centrale: LO SFORZO. Inoltre, ti parlerò degli errori che fin ora ho riscontrato in chi come ho avuto io, ha difficoltà col sonno quando ero nel pieno del mio disturbo alimentare, quando il rapporto col il cibo ed il mio corpo era totalmente in disequilibrio, quando le energie erano sottozero e non dipendeva solo dalla grande quantità di cibo che ingerivo, ma da cosa c’era sotto quei kg di cibo, cosa tentavo di coprire. Perché sforzarsi per riuscire a dormire è totalmente inutile e può addirittura peggiorare il sonno?

Ti dirò anche cosa puoi fare per ridurre ed eliminare gli sforzi di una mente che per l’ansia e lo stress non si ferma mai.

È un comportamento molto comune fra gli insonni, e se stai leggendo questo articolo probabilmente qualche difficoltà ce l’hai anche tu, e forse all’inizio hai provato a cambiare qualcosa nel tuo stile di vita, o nel tuo ambiente del sonno, forse hai provato a rincorrere anche integratori naturali, farmaci per dormire e man mano che il tempo passava ha incrementato sempre più i tuoi sforzi e la ricerca ossessiva di soluzioni per il tuo problema, purtroppo sforzarsi per riuscire a dormire non aiuta molto a migliorare il sonno, anzi fa crescere lo stress e aumenta l’ansia di non riuscire più a dormire, per cui si ottiene proprio l’effetto contrario. Apparentemente sforzarsi sembra essere una buona cosa, perché denota volontà e determinazione nell’affrontare e nel risolvere il problema, e viene anche spontaneo perché è così che siamo stati educati fin da piccoli; infatti, ci è stato insegnato che per ottenere qualcosa nella vita bisogna sforzarsi; quindi, se a scuola fossi andato male ti sarebbe stato detto che ti dovevi sforzare un pò di più se volevi superare l’anno. Se oggi suoni uno strumento ti sei dovuto impegnare e fare tanta pratica per riuscirci, e se oggi sei in sovrappeso e vuoi perdere chili in eccesso ti devi sforzare per fare un pò di attività fisica e magari devi anche rinunciare a qualcosa di quello che ti piace mangiare, quindi siamo stati proprio cresciuti con questa idea che è sempre necessario un certo sforzo per risolvere un problema o per raggiungere un obiettivo, e in effetti questo è un approccio che quasi sempre funziona nella nostra vita, appunto quasi sempre ma con il sonno per esempio non funziona.

Processo naturale

Più ti sforzi per riuscire a dormire, più diventa poco facile, perché il sonno è un processo passivo biologico e naturale che accade indipendentemente dalla volontà, esattamente come arrivano in modo naturale bisogno di mangiare e il bisogno di bere, o il bisogno di coprirsi quando fa freddo, non c’è bisogno di controllarli, non ti fai venire fame, non ti fai venire sente al comando, la fame arriva, la sete arriva non c’è bisogno di sforzarsi, la fame e la sete possono al limite essere stimolate dalla vista di qualcosa che piace, quindi di qualcosa che fa venire l’acquolina in bocca ma non si tratta comunque né di sforzo né di controllo. Analogamente il sonno non è né un’abilità né una pratica che si deve imparare, il sonno è un bisogno innato fondamentale per la sopravvivenza che non si può perdere e che non risponde positivamente allo sforzo, e per sforzo per dormire si intende tutto quello che si fa con lo specifico obiettivo di indurre il sonno.

Ad esempio, meditare prima di andare a letto o fare attività fisica intensa durante il giorno per stancarsi oppure cambiare alimentazione per riuscire a dormire sia che si tratti di pratiche mentali come la meditazione o di cambiamenti o azioni che riguardano lo stile di vita, quando sono fatti con lo specifico obiettivo di dormire diventano sforzi. Non sono cose sbagliate anzi il rilassamento l’attività fisica e una buona alimentazione fanno solo bene al sonno, il problema sta nel modo in cui si fanno perché se si caricano questi cambiamenti e azioni di troppe aspettative si corre il rischio di generare stress e ansia, mentre se mediti prima di andare a letto per il puro piacere di farlo in quel caso non si tratta più di sforzo. Sono necessarie solo due condizioni che però devono verificarsi entrambe la prima e avere sonno e la sonnolenza, il bisogno di sonno arriva in modo naturale dopo un certo numero di ore di veglia. La seconda condizione è essere in uno stato mentale calmo e rilassato, sforzarsi per dormire cioè fare un sacco di cose con l’ossessione che questa e quest’altra cosa mi devono aiutare a dormire aumenta la difficoltà a rilassarsi e dormire indipendentemente da quanto sonno tu possa avere nel momento in cui vai a letto, perché questo sforzo focalizzato sul sonno crea preoccupazione e attiva il cervello. Il sonno non arriva perché ti dai da fare per dormire, il sonno arriva in modo spontaneo quando si verificano le due condizioni di cui ti ho parlato, se vuoi rilassare la mente comincia a fare una qualsiasi attività che ti piace, fare per il gusto di farla l’attività giusta è quella che assorbe completamente i tuoi pensieri, è quella che puoi fare per ore senza pensare ad altro, quella che quando la fai ti dimentichi addirittura di mangiare e di bere e quando smetti di farla ti fa sentire in pace, soddisfatto, vedrai come ti rilassa un’attività di questo tipo aiuta a ridurre l’ansia, fino al punto che non ci sarà più bisogno di sforzarsi per dormire perché il sonno arriverà in modo completamente naturale. Un altro modo ancora più efficace naturale per andare a letto sereni e rilassati è quello di affrontare giorno per giorno le tue paure e i problemi che si presentano nella tua vita, la sensazione di crescere e di andare avanti nella vita aiuta a scacciare via tutti i pensieri negativi che potresti avere prima di andare a letto.

Insonne o soffrire d’insonnia?

Anch’io ho dovuto attraversare momenti di grande paura, ad esempio, quando avevo attacchi di panico molto forti, o quando le sensazioni fisiche che provavo erano talmente intense che temevo di morire o quando i miei pensieri erano così assurdi incontrollati che temevo di perdere la ragione. Per me è sempre stato chiaro che le mie difficoltà erano una cosa che mi stava accadendo e non una cosa che era diventata parte di me, e di cui non mi sarei più potuta liberare perché durante il giorno ero sufficientemente lucida per capire che erano i miei pensieri distruttivi, la mia ansia, la mia paura di non dormire e la mia lotta per dormire a creare e a mantenere il problema. Mi rendevo conto che era in un circolo vizioso fatto di pensieri di comportamenti di cui non riuscivo più a liberarmi, mi consideravo una persona che aveva dei problemi col cibo, col sonno, con l’alcool, col sesso ma non mi sono mai sentita un insonne, una bulimica, un’alcolizzata cioè non mi sono mai identificata con il problema, avevo un problema.

Sto cercando di portare la tua attenzione sulla differenza che c’è tra l’affermazione insonnia e l’affermazione sono l’insonne, non so se riesci a coglierla apparentemente sembra di dire la stessa cosa; eppure, c’è una netta differenza nel modo di intendere il problema. Cerco di spiegartelo attraverso un’analogia così sono certa che sarà subito molto più chiaro la differenza tra l’affermazione insonnia e l’affermazione sono insonne, è simile alla differenza che c’è tra l’affermazione ho un braccio fratturato e l’affermazione sono invalida perché ho perso un braccio. Una persona che si frattura un braccio con una normale frattura porterà il gesso per qualche settimana e si adatterà temporaneamente a questa situazione, ma sa che guarirà e che poi riprenderà la sua vita di prima. È ben diversa la condizione di chi perde l’uso di un braccio ad esempio per un grave incidente questa persona diventa invalida se perde il braccio con cui lavorava non potrà più fare quel lavoro, non potrà più guidare la sua macchina non potrà più fare tutte quelle attività che richiedono l’uso di entrambe le braccia questa persona dovrà adattare permanentemente un pò tutta la sua vita a questa nuova, capisci quanta differenza c’è tra l’avere un braccio fratturato e l’essere invalido per la perdita di un braccio? Avere un braccio fatturato è un’esperienza temporanea, essere un valido per la perdita del braccio diventa una nuova identità, un nuovo modo di essere e di vivere.

I 5 Errori

Andare a letto troppo presto

Anticipare il momento in cui si va a letto sembra una buona idea, magari proprio per recuperare il sonno perduto soprattutto quando la notte precedente è stata terribile, ma il sonno non segue la logica e questa strategia difficilmente funziona perché non basta mettersi a letto per riuscire a dormire, se per dormire bastasse mettersi a letto allora nessuno soffrirebbe di insonnia, e non basta nemmeno essere stanchi per riuscire a dormire. Per riuscire a dormire bisogna avere sonno quindi se vai a letto presto e non hai ancora sonno non ti addormenterai e più a lungo rimani a letto sveglio in attesa di riuscire ad addormentarti più naturalmente cresceranno l’ansia e la paura di non riuscire a dormire, e come già sai per esperienza l’ansia e la paura non sono un’amica del buon sonno per cui ecco che il tuo buon proposito di recuperare il sonno perduto diventa ben presto un boomerang che innesca proprio quel circolo vizioso di pensieri di emozioni sensazioni negative che allontana ancora di più il sonno, quindi evita di andare a letto presto per recuperare il sonno perduto, vai a letto solo quando hai realmente sonno anche se dovesse essere più tardi del tuo solito orario, è meglio stare a letto di meno e dormire di più piuttosto che stare a letto di più e dormire meno.

Rimanere a letto

Nel fine settimana rimanere a letto una mezz’oretta in più non è in realtà un grande problema, se questo poi ti fa sentire anche meglio, ma se ti alzi molto più tardi spesso avrai poi molta più difficoltà ad addormentarti presto la sera, il sonno ha bisogno di ritmo, e se sono regolari puoi cominciare a regolarizzare il ciclo sonno veglia iniziando ad alzarsi ogni giorno alla stessa ora.

Power nap

Il terzo errore da evitare per migliorare il sonno è quello di fare riposini lunghi. Fare un breve riposino di 20 minuti tra le 13:00 e le 15:00, offre a tutti grandi benefici sia in termini di energia che di lucidità mentale. Detto questo devi però sapere che ogni minuto di sonno che ti concedi durante il giorno, sottrae un minuto alla tua capacità di dormire durante la notte quindi un riposino di 20 minuti non farà una grande differenza e i suoi benefici superano di gran lunga questo aspetto negativo ma dormire nel pomeriggio per 1/2 o anche tre ore aumenta notevolmente la tua difficoltà nel dormire durante la notte.

Rinunciare a vivere

Il quarto errore si fa per risparmiare energia, lo sappiamo tutti l’insonnia toglie vitalità e buon umore e fa sentire anche fragili e insicuri, e questo malessere generalizzato naturalmente condiziona anche la vita di tutti i giorni quindi c’è chi esce poco di casa chi si assenta spesso dal lavoro, chi rinuncia ad avere una vita sociale e chi evita qualsiasi attività che comporta un certo dispendio di energia. Anche se questi comportamenti auto protettivi inizialmente ti fanno sentire meglio, di fatto peggiorano la situazione perché permette all’insonnia di controllare e di limitare sempre di più la tua vita, e comunque non liberano dall’ansia dallo stress e dalla paura di non riuscire a dormire, se invece conduci una vita il più possibile normale, ti dai la possibilità di vivere anche momenti e questo ti ricorda che la qualità della tua giornata non dipende solo ed esclusivamente da come dormi. Avere una giornata attiva, che aiuta anche a distrarti dalle preoccupazioni dall’ansia di non riuscire a dormire riduce la tentazione di fare lunghi riposini durante il giorno e in generale fa crescere in modo spontaneo anche il bisogno di dormire di notte.

Sforzarsi

Il quinto errore molto diffuso è quello di sforzarsi, come ho scritto sopra. Di sicuro hai provato tantissime cose per cercare di dormire, probabilmente hai provato a seguire i consigli delle persone intorno a te, hai provato a fare esercizio fisico per stancarti, hai provato tecniche di rilassamento, di meditazione o yoga sono tutte cose che realmente ti possono aiutare a dormire bene, ma niente di tutto questo funziona finché lo usi come un modo per forzare il sonno, perché il sonno non si può forzare, non appena fai una qualsiasi attività o rituale con lo specifico obiettivo di riuscire a dormire anziché rilassarti fai crescere l’ansia e lo stress. Fai invece attività fisica o pratiche di meditazioni, di rilassamento con l’unico obiettivo di goderteli niente a che fare con il piacere di farle che porterà con effetto immediato e rilassamento e come effetto secondario il buon sonno, perché davvero non c’è bisogno di nulla, di nessun rituale, di nessuna specifica attività, per riuscire a dormire, la il sonno è un bisogno biologico che per tutti arriva in modo naturale dopo un certo numero di ore di veglia e di attività diurna. Una persona che dorme abitualmente bene non fa nulla per riuscire a dormire, il motivo per cui non si dorme e che si sono create delle resistenze o uno squilibrio che ostacolano il processo naturale, tutti questi comportamenti errati di cui vi ho parlato sembrano avere molto senso per riuscire a compensare la stanchezza e il malessere che si prova quando non si riesce a dormire bene. Dove sta il vero problema legato al sonno, che poi porta conseguenze in tutta la nostra vita. È quello di non aver trovato nessuno capace di aiutarmi nonostante le migliaia di euro che ho investito, magari ci fosse stato qualcuno che mi spiegava le cose che io oggi sto spiegando, e sarebbe stato sicuramente molto più facile e anche tu potresti farcela da solo ma se scegli di farti aiutare cerca una persona competente, che capisce il problema è che si concentra su una soluzione completa e definitiva, non accontentarti di un miglioramento della tua condizione, le difficoltà legate al cibo, al corpo, alle emozioni si possono superare completamente.
Sono molti i fattori che ci spingono ad affrontare un cambiamento. La consapevolezza e la motivazione sono elementi fondamentali. Per mantenere poi stabile il cambiamento è necessario mettere in atto delle strategie cognitive e comportamentali. È bene essere consapevoli che una ricaduta alle vecchie abitudini è parte integrante della ruota del cambiamento e non deve essere vissuta come un fallimento, ma come un momento di apprendimento per poterci impegnare maggiormente verso il miglioramento.

Ho impiegato tre anni e brancolato da sola, perché non esisteva una figura, come quella che sono io oggi, Soul & Life Style Coach delle donne, ho dovuto testare ed assemblare il lavoro fatti con svariati coach. Ciò che voglio per te è non farti sentire come mi sono sentita io tante volte, sola e persa alla ricerca della trasformazione. Per questo ho creato il percorso strutturato in dieci moduli. Risveglia la tua fame di vita. Il mio suggerimento è quindi, prima di cercare una soluzione “pronta all’uso”, prova ad iniziare a piccoli passi, rivolgendoti come una sorta di via maestra a chi ha già percorso la strada che potrebbe essere quella più in linea con te. Se ti sembrano impegni poco facili da raggiungere o da iniziare, sappi che io sono qui, troverai solo persone preparate in ambito nutrizionale, naturopatico, in crescita personale, spirituale, sotto varie forme, yoga della Risata (che approfondirò nei prossimi articoli), musicoterapia, cristalloterapia, teatroterapia, pratiche di consapevolezza, movimento corporeo, formate specificatamente e disposte ad aiutarti ad intraprendere nuove abitudini per vivere meglio e più a lungo. Sto cambiando profondamente il modo di offrire i miei servizi adeguandomi alle necessità dei nostri tempi per costruire giorno dopo giorno il tuo ed il mio benessere.

Scrivimi su WhatsApp al numero +41 76 4250 579, compila il test se vuoi saperne di più sui miei servizi per una vita più sana e longeva. Sarà facile, puoi richiedere una chiamata strategica gratuita cliccando sul link e candidandoti al percorso, faremo una breve chiacchierata nella quale innanzitutto mi voglio assicurare che il percorso sia adatto a te, se non lo sarà te lo dirò molto onestamente perché avrebbe poco senso farti iniziare il percorso se non sento di poter fare qualcosa per te e nella chiamata voglio anche capire quanto tu sei motivata a fare la tua parte, lo so che dopo il percorso non avrai più bisogno di niente, di nessuno perché tornerai a vivere e riprenderai in mano la tua vita libero di tutti quei pensieri, di tutte quelle emozioni e di tutte quelle sensazioni che oggi ti fanno sentire prigioniera di te stessa, se ci sono le condizioni per iniziare a lavorare insieme ti darò tutte le informazioni perché tu possa partire subito se questo è quello che vuoi.

Ricorda che non sei da sola ne la sola!

A presto, Immacolata.

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