






Ti guardi allo specchio e non ti piace ciò che vedi?
Scopri Anche Tu i 4 PILASTRI del METODO S.A.N.A. per
Smettere di usare il cibo come conforto e…
Sentirti Finalmente a Proprio Agio nel Tuo Corpo
Diventando la Protagonista della Tua Vita…
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SOUL & LIFE STYLE COACH DELLE DONNE
Aiuto le donne (in particolare le over 40), che usano il cibo come conforto vivendo il momento del pasto e l’incontro con lo specchio con affanno e frustrazione, sentendosi inadeguate e non amabili, a fare pace con il cibo ed il proprio corpo, a ritrovare speranza, fiducia, e coraggio nelle proprie capacità, riprendendo in mani le redini della propria vita.
Attraverso il metodo oli/scientifico S.A.N.A.

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22 Settembre 2023La fame nervosa è una sfida che molte persone affrontano, ma c’è una strada verso la guarigione e la riscoperta del piacere nella cucina. Utilizzare l’alimentazione intuitiva è una strategia efficace che offre una serie di vantaggi, permettendo di liberarsi dalla fame nervosa e tornare a cucinare con amore e creatività. In questo articolo, esploreremo i vantaggi di adottare l’alimentazione intuitiva e le azioni strategiche per intraprendere questo viaggio verso una relazione più sana con il cibo e con la cucina.
Vantaggi dell’Alimentazione Intuitiva per Liberarsi dalla Fame Nervosa
1. Ascolto del Corpo: L’alimentazione intuitiva insegna a riconoscere i segnali del tuo corpo. Impari a distinguere tra fame fisica e fame emotiva, evitando di mangiare in risposta a stress o emozioni negative.
2. Riduzione dello Stress: Abbandonare le restrizioni alimentari e concentrarsi sull’ascolto del corpo riduce lo stress legato all’alimentazione. Senza regole rigide, c’è una maggiore libertà e flessibilità nella scelta alimentare.
3. Consapevolezza Alimentare: L’alimentazione intuitiva promuove la consapevolezza durante i pasti. Concentrandoti sul cibo, sui sapori e sulle sensazioni fisiche, puoi apprezzare di più l’esperienza culinaria.
4. Cucina con Freschezza: L’adozione dell’alimentazione intuitiva ti porta a selezionare ingredienti freschi e nutrienti, alimentando la tua creatività culinaria.
5. Rimuovere le Etichette Alimentari: Abbandonando l’etichettatura degli alimenti come “buoni” o “cattivi,” puoi abbracciare una varietà di cibi senza sensi di colpa.
6. Maggiore Consapevolezza del Corpo: Con l’alimentazione intuitiva, impari a rispettare il tuo corpo e a prendertene cura attraverso scelte alimentari sane e sostenibili.
7. Libertà Emotiva: Il processo di adozione dell’alimentazione intuitiva ti permette di liberarti dall’uso del cibo come una risposta emotiva. Impari a gestire le emozioni in modi più sani e costruttivi.
8. Autocompassione: L’alimentazione intuitiva promuove l’autocompassione, incoraggiandoti a trattarti con gentilezza anziché colpevolizzarti per le tue scelte alimentari.
9. Crescita Personale: Attraverso l’ascolto del tuo corpo e il rispetto di te stesso, puoi sperimentare una crescita personale significativa e un maggiore benessere emotivo.
10. Sostenibilità a Lungo Termine: A differenza delle diete restrittive, l’alimentazione intuitiva è sostenibile a lungo termine. Puoi mantenerla nel tempo per promuovere una stabilità del peso e del benessere.
Azioni Strategiche per Intraprendere il Viaggio
Per intraprendere il viaggio verso la liberazione dalla fame nervosa e la ritrovata passione per la cucina con amore e creatività, ecco una lista di azioni strategiche da seguire:
1. Inizia con l’Ascolto del Corpo: Prendi consapevolezza dei segnali di fame e sazietà del tuo corpo. Mangia quando hai fame fisica e smetti quando sei soddisfatto.
2. Sviluppa la Consapevolezza Alimentare: Concentrati sul momento presente durante i pasti, esplorando i sapori e le consistenze dei tuoi piatti.
3. Esplora la Cucina con Freschezza: Seleziona ingredienti freschi e nutrienti per i tuoi pasti e sperimenta con nuove ricette.
4. Elimina le Etichette Alimentari: Dimentica le idee preconcette su cibo “buono” o “cattivo” e abbraccia una vasta gamma di alimenti.
5. Cerca Ispirazione Culinaria: Cerca ricette sane e deliziose per preparare pasti equilibrati e gustosi.
6. Cucina a Casa: Dedica del tempo alla cucina e coinvolgi familiari o amici per rendere l’esperienza più socievole.
7. Esperimenti Culinari: Sii aperto a sperimentare con nuovi ingredienti, spezie e tecniche di cottura.
8. Pratica il Mindfulness nella Cucina: Porta la consapevolezza alla preparazione dei pasti, godendo di ogni passo del processo culinario.
9. Focalizzati sulla Crescita Personale: Lavora sulla tua autocompassione e accetta il tuo corpo per quello che è, senza giudizio.
10. Cerca Sostegno: Parla con amici, familiari o un terapeuta di fiducia delle tue sfide e progressi.
11. Auto-Educazione: Informarsi sull’alimentazione intuitiva e sui principi fondamentali può essere un passo importante verso il cambiamento.
12. Celebra i Piccoli Successi: Riconosci i progressi che fai nel migliorare il tuo rapporto con il cibo e con la cucina.
13. Sii Paziente e Persistente: Cambiare le abitudini alimentari richiede tempo e impegno; quindi, mantieni la pazienza nel tuo percorso.
14. Sperimenta la Gratitudine: Sviluppa un senso di gratitudine per il cibo e per la possibilità di cucinare pasti nutrienti e deliziosi.
Concludendo, l’adozione dell’alimentazione intuitiva e l’abbandono della fame nervosa possono portare a una vita più sana e gratificante. La combinazione di ascolto del corpo, consapevolezza alimentare e passione per la cucina può aprire la strada a una relazione più sana e amorevole con il cibo. Puoi liberarti dalla fame nervosa e tornare a cucinare con amore e creatività, sperimentando una maggiore gioia nel nutrire te stesso e gli altri.
Ti invito a condividere la tua esperienza scrivendomi. Racconta come il cibo ti ha influenzato emotivamente e come hai affrontato questa relazione. Le tue storie possono ispirare gli altri e offrire preziosi spunti per una migliore comprensione di sé stessi e dei meccanismi che guidano le nostre scelte alimentari.
La tua voce conta: fammi sapere quale spunto di questo articolo ti è stato più utile, o se leggendo hai avuto qualche insight o hai dato inizio a una svolta:
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A presto, Immacolata.
Immacolata Venturo
Soul&Life Style Coach delle Donne
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15 Settembre 2023La fame nervosa affligge molte persone in tutto il mondo. È caratterizzata da episodi di eccessiva alimentazione, spesso in risposta a emozioni negative come lo stress, l’ansia o la tristezza. Affrontare la fame nervosa può essere una sfida, ma una potente tecnica di auto-aiuto che sta guadagnando sempre più attenzione è l’uso delle visualizzazioni. In questo articolo, esploreremo i vantaggi di lavorare con le visualizzazioni per vivere una vita libera dalla fame nervosa.
1. L’Immagine di una Vita Senza Fame Nervosa
Le visualizzazioni permettono di creare un’immagine chiara e vivida di come sarebbe la tua vita senza la fame nervosa. Immagina di essere in grado di affrontare lo stress e le emozioni negative senza ricorrere al cibo e di avere un rapporto più sano con l’alimentazione. Questa immagine può diventare una potente fonte di motivazione per il cambiamento.
2. Riduzione dello Stress e dell’Ansia
Uno dei principali vantaggi delle visualizzazioni è la capacità di ridurre lo stress e l’ansia. Spesso, la fame nervosa è scatenata da emozioni negative, ma attraverso la visualizzazione, è possibile immaginare situazioni in cui si gestiscono queste emozioni in modi più salutari. Ciò può portare a una significativa riduzione dello stress emotivo, che è spesso un fattore scatenante per la fame nervosa.
3. Sviluppo di Nuovi Schemi Mentali
La fame nervosa può essere radicata in schemi mentali negativi legati all’alimentazione e alle emozioni. Le visualizzazioni permettono di immaginare te stesso in situazioni in cui prendi decisioni alimentari più sane e positive. Questo processo può aiutarti a sviluppare nuovi schemi mentali, che ti spingeranno a fare scelte più consapevoli riguardo al cibo.
4. Gestione delle Emozioni
Una parte fondamentale per liberarsi la fame nervosa è imparare a gestire le emozioni che la scatenano. Attraverso la visualizzazione, puoi praticare strategie per affrontare le emozioni negative in modi alternativi, anziché cercare conforto nel cibo. Questo può includere la respirazione profonda, la meditazione o altre tecniche di gestione dello stress.
5. Aumento dell’Autocontrollo
Uno dei problemi principali con la fame nervosa è la mancanza di autocontrollo quando si tratta di cibo. Le visualizzazioni possono aiutarti a immaginare te stesso mentre resisti alla tentazione del cibo in momenti di fame nervosa. Questo processo può rinforzare la tua autodisciplina e il tuo controllo sugli impulsi.
6. Maggiore Consapevolezza
Lavorare con le visualizzazioni può aumentare la tua consapevolezza dei tuoi sentimenti e comportamenti legati al cibo. Puoi visualizzare te stesso che riflette sulle tue scelte alimentari e sulle emozioni che le guidano. Questa consapevolezza può aiutarti a comprendere meglio te stesso e le tue necessità emotive.
7. Maggiore Pienezza nel Mangiare
Senza la distorsione causata dalla fame nervosa, puoi gustare i cibi in modo più autentico e sano. Le visualizzazioni possono aiutarti a ricordare la sensazione di soddisfazione che deriva dal mangiare in modo equilibrato, senza eccessi.
Conclusioni
Le visualizzazioni offrono un potente strumento per affrontare la fame nervosa e sviluppare un rapporto più sano con il cibo e con te stesso. Questa tecnica non è una soluzione magica, ma può essere un componente efficace di un percorso di recupero. Ricorda che è importante essere costanti nell’uso delle visualizzazioni e nel perseguire il tuo obiettivo di una vita libera dalla fame nervosa. Se stai lottando con questo disturbo alimentare, considera l’opportunità di cercare il supporto di un professionista specializzato in disturbi alimentari. Con impegno e sostegno adeguato, è possibile vivere una vita libera dalla fame nervosa e godere di una migliore salute fisica e mentale.
Ti invito a condividere la tua esperienza scrivendomi. Racconta come il cibo ti ha influenzato emotivamente e come hai affrontato questa relazione. Le tue storie possono ispirare gli altri e offrire preziosi spunti per una migliore comprensione di sé stessi e dei meccanismi che guidano le nostre scelte alimentari.
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8 Settembre 2023Guardarsi allo specchio è un gesto quotidiano che molte donne compiono senza pensarci troppo. Ma cosa succede quando ciò che vedono nel riflesso non è ciò che desiderano? Molte donne sperimentano momenti di insicurezza e auto dubbio quando si scrutano allo specchio, vedendo solo difetti anziché bellezza. Tuttavia, questo è un problema che può essere affrontato e superato con amore, autocompassione e sostegno. In questa era di crescita personale e accettazione, c’è spazio per un cambiamento di prospettiva, per passare da critiche a celebrazioni di sé stesse.
L’Impatto delle Percezioni e degli Standard di Bellezza
Il riflesso nello specchio può diventare un terreno fertile per l’autocritica quando le donne si misurano rispetto agli standard di bellezza irrealistici imposti dalla società e dai media. L’idea distorta che la perfezione fisica sia l’unico modo per sentirsi belle può alimentare un circolo vizioso di negatività. È fondamentale ricordare che la bellezza va oltre l’aspetto fisico e abbraccia la personalità, le passioni e le qualità interiori.
L’Autocompassione come Chiave del Cambiamento
Il primo passo verso una maggiore autostima è l’autocompassione. Le donne devono imparare a trattarsi con gentilezza e rispetto, proprio come farebbero con un amico. Sostituire i pensieri autodistruttivi con affermazioni positive può contribuire a creare una base di autostima solida. Invece di concentrarsi su ciò che percepiscono come difetti, dovrebbero mettere in luce ciò che amano di sé stesse.
Riconoscere la Propria Unicità
Ogni donna è un individuo unico, con una combinazione esclusiva di caratteristiche fisiche e personalità. Il riflesso nello specchio dovrebbe essere un promemoria di questa unicità anziché una fonte di insicurezza. Prendersi del tempo per riflettere su ciò che ci rende speciali, su talenti, passioni e traguardi, può contribuire a spostare l’attenzione dalle presunte imperfezioni verso le qualità positive.
Il Potere del Sostegno Sociale
Le donne possono sostenersi a vicenda nel percorso verso l’autostima. Condividere esperienze e riflessioni con amiche o in comunità online può creare un ambiente di supporto e comprensione reciproca. Avere persone che capiscono e affrontano situazioni simili può fare la differenza nell’abbandonare le critiche autodistruttive e nell’abbracciare una visione positiva di sé stesse.
Il Tuo Contributo al Cambiamento
Se senti di avere un dono nell’aiutare gli altri a sviluppare l’autostima, puoi fare la differenza nella vita delle donne che aiutano con l’autocritica. Organizzare workshop, gruppi di discussione o anche semplici conversazioni individuali può essere il primo passo. Fornire strumenti per costruire l’autostima, come tecniche di autocompassione e esercizi di gratitudine, può essere di grande beneficio.
Conclusioni
Guardarsi allo specchio dovrebbe essere un momento di apprezzamento e amore per sé stesse, piuttosto che un’occasione per l’autocritica. Le donne possono superare le insicurezze attraverso l’autocompassione, il riconoscimento della propria unicità e il sostegno della comunità. Ogni passo verso una maggiore autostima è un atto di amore verso se stesse e può portare a una vita più felice, più soddisfacente e più appagante.
Ti invito a condividere la tua esperienza scrivendomi. Racconta come il rapporto con il cibo ha influenzato emotivamente il tuo rapporto con lo specchio e come hai affrontato questa relazione. Le tue storie possono ispirare gli altri e offrire preziosi spunti per una migliore comprensione di sé stessi e dei meccanismi che guidano le nostre scelte alimentari.
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10 Agosto 2023Introduzione
Nell’era digitale in cui viviamo, l’uso smodato del cellulare è diventato un aspetto quasi inevitabile della nostra quotidianità. Mentre l’avanzamento tecnologico ha portato numerosi vantaggi, è fondamentale esaminare anche gli effetti negativi che potrebbe avere sul nostro benessere, incluso il rapporto tra l’uso del cellulare e la fame nervosa.
Oggi, l’uso eccessivo del cellulare è diventato una consuetudine radicata nelle nostre vite. Ma hai mai pensato che questa abitudine potrebbe avere un impatto sulla tua fame nervosa?
In questo articolo, esploreremo come l’abitudine di controllare il cellulare costantemente possa contribuire all’aumento della fame nervosa e forniremo suggerimenti su come affrontare questa sfida. Inoltre, esploreremo il legame tra l’uso del cellulare e la fame nervosa, e scopriremo come il Metodo S.A.N.A. possa offrire una soluzione per ritrovare l’equilibrio e la felicità. Inoltre, ti anticiperemo alcuni dettagli del prossimo Retreat Felicemente IM – Perfetta, dove il Metodo S.A.N.A. verrà praticato.
Cellulare e Fame Nervosa: Un Legame Insospettato
L’uso costante del cellulare può influenzare il nostro benessere in modi che spesso trascuriamo. La fame nervosa, spesso chiamata “fame emotiva”, è quella sensazione di desiderio di cibo che non è causata dalla fame fisica, ma piuttosto dalle emozioni e dai sentimenti, quella voglia di cibo che può essere amplificata da questa abitudine. Quando ci immergiamo nei social media, nelle notifiche e nelle app, potremmo non essere consapevoli dei segnali che il nostro corpo ci invia. Questo può portare a uno schema disfunzionale di alimentazione basato su emozioni piuttosto che su fame reale.
Distrazione e Sovrappeso
L’uso compulsivo del cellulare può portare a distrazioni costanti. Quando siamo immersi nei nostri dispositivi, potremmo non prestare attenzione ai segnali di sazietà che il nostro corpo ci invia durante i pasti. Questo può portare al sovrappeso o al consumo eccessivo di cibo, poiché non siamo consapevoli di quando siamo pieni.
Stress e Alimentazione Sbagliata
L’uso eccessivo del cellulare può contribuire all’aumento dello stress e dell’ansia. Quando siamo stressati, potremmo essere inclini a cercare conforto nel cibo spazzatura o nei cibi ricchi di zuccheri e grassi. Questo ciclo può creare una connessione negativa tra le emozioni negative e le abitudini alimentari poco salutari.
Alcuni suggerimenti per Gestire la Situazione
1. Pratica la Consapevolezza: Prenditi il tempo di riflettere sul tuo rapporto con il cellulare e con il cibo. Impara a riconoscere quando stai cercando cibo a causa di emozioni piuttosto che dalla fame fisica.
2. Limita l’Uso del Cellulare: Imposta delle pause durante il giorno in cui metti da parte il cellulare. Usa questo tempo per concentrarti sulle tue attività quotidiane, inclusi i pasti.
3. Attività Sane di Distrazione: Trova attività che possano distrarti in modo sano e positivo quando avverti il desiderio di controllare il cellulare o mangiare senza motivo. Questo potrebbe includere una passeggiata all’aperto, la lettura di un libro o la pratica di tecniche di rilassamento.
4. Pianificazione dei Pasti: Stabilisci orari regolari per i pasti e gli spuntini, in modo da evitare di cadere nella trappola dell’alimentazione emotiva. Scegli cibi nutrienti che soddisfino il tuo corpo senza appesantirti.
5. Inizia un Percorso di crescita personale con qualcuno che ha superato la tua stessa difficoltà con successo.
Il Metodo S.A.N.A.: La Chiave per Ritrovare l’Equilibrio
Fortunatamente, c’è una soluzione che può aiutarti a ritrovare il controllo e la felicità nella tua vita, compreso il rapporto con il cibo e il cellulare. Il Metodo S.A.N.A. (Sazia il tuo cuore, Allena la tua Mente, Nutri il tuo spirito, Ama il tuo Corpo), clicca sul link e guarda il videotraining gratuito che ho preparato per illustrartelo, è un approccio olistico che integra il benessere fisico ed emotivo. Partendo da una comprensione profonda di te stessa e delle tue abitudini, il Metodo S.A.N.A. ti guiderà verso un rapporto più sano con il cibo e con te stessa.
Retreat Felicemente IM – Perfetta: Un’Opportunità per la Trasformazione
Se sei determinato a liberarti dalla fame nervosa e dall’uso eccessivo del cellulare, non perdere l’opportunità di partecipare al nostro prossimo Retreat Felicemente IM – Perfetta, che si terrà dal 22 al 24 settembre. Durante questo evento, avrai l’opportunità di immergerti completamente nel Metodo S.A.N.A. e di imparare direttamente da chi ha già risolto queste sfide.
Conclusioni
L’uso eccessivo del cellulare può avere impatti insospettati sulla nostra alimentazione e sulla fame nervosa. Riconoscere questa connessione è il primo passo per affrontare il problema. Mantenere un equilibrio sano tra l’uso del cellulare e le abitudini alimentari può contribuire al nostro benessere generale. Ricordiamoci sempre di prendere consapevolezza delle nostre emozioni e di adottare scelte alimentari consapevoli per una vita più sana e felice, e se non dovesse bastare…
Il Metodo S.A.N.A. rappresenta una soluzione concreta e olistica per affrontare questa sfida e ritrovare l’equilibrio nella tua vita. Non perdere l’occasione di partecipare al Retreat Felicemente IM – Perfetta e di iniziare il tuo percorso verso una vita più sana, felice e soddisfacente. Lascia che il Metodo S.A.N.A. ti guidi verso una nuova consapevolezza e trasformazione interiore.
La tua voce conta: fammi sapere quale spunto di questo articolo ti è stato più utile, o se leggendo hai avuto qualche insight o hai dato inizio a una svolta:
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4 Agosto 2023Quando è stata l’ultima volta in cui ha pensato di mollare tutto? E come ha ricaricato le batterie?
Trovare l’equilibrio giusto nella vita non è sempre facile. Ma è indispensabile per restare in salute e mantenere un buon livello di energia.
Che si tratti di meditazione, sport o semplicemente di dolce far niente: ognuno e ognuna di noi si riprende in modo diverso. Scopra cosa le piace e le fa bene. Come il corpo, anche la mente ha bisogno di essere allenata per riuscire a far fronte alle situazioni difficili. La resilienza è una questione di pratica, i pensieri, infatti, si possono controllare consapevolmente. Un vantaggio anche quando si è di cattivo umore: quando ci capita di vedere tutto nero possiamo ingannare il nostro cervello.
Mindfulness: i 7 pilastri della resilienza
A volte la vita ci mette davanti alle sue prove: i sette pilastri della resilienza possono essere utilizzati per allenare la resilienza mentale e rafforzare la resistenza allo stress, perché la resilienza è una questione di pratica.
Separazione, disoccupazione, malattia o duri colpi del destino: certi eventi a volte ci portano completamente fuori strada. La capacità di affrontare tali sfide dipende in larga misura dalla resilienza individuale, che può essere allenata.
Cos’è la resilienza?
Resilienza deriva dal verbo latino «resilire» che significa rimbalzare. In psicologia si intende resistenza psichica: Io descrivo la resistenza come capacità di affrontare le sfide nella vita o nella quotidianità con risorse personali e sociali. La propria resilienza allo stress non è quindi un tratto di personalità, ma un processo dinamico e una questione di adattamento. Numerosi fattori giocano un ruolo in questo senso.
Cosa influisce sulla resilienza?
Non esistono fattori genetici per la resilienza di per sé, eppure le risorse individuali di resilienza sono legate alla predisposizione. Alcuni tratti della personalità, come l’apertura a nuove esperienze o la stabilità emotiva, sono in parte ereditati geneticamente e influenzano la resilienza. La questione principale, tuttavia, è quale ambiente incontra questa predisposizione genetica. L’espressione di un fattore genetico dipende dalle circostanze. Per esempio, dalla socializzazione.
Tuttavia, un’elevata resilienza significa molto di più della semplice forza mentale: Mente e corpo sono interconnessi. Quando la resilienza fisica è rafforzata da sonno ed esercizio fisico sufficienti, siamo anche più resilienti mentalmente. Lo yoga o una passeggiata, ad esempio, abbassano i livelli di cortisolo e calmano il nostro cervello. Questo ci permette di tornare a pensare in modo più chiaro e di sviluppare migliori strategie di gestione dello stress.
La ricerca sulla resilienza distingue tra fattori protettivi interni ed esterni. Un fattore protettivo esterno può anche essere di natura sociopolitica: Per esempio, è molto più difficile se si perde un parente in un campo profughi, perché lì mancano molti fattori protettivi ambientali. E poiché l’ambiente sociopolitico è così importante, anche il tema della resilienza come un mandato sociale: Il margine di manovra individuale è limitato. Politiche familiari di sostegno o una cultura del lavoro positiva possono promuovere la resilienza individuale. Un sistema pensato solo per la performance, invece, rende più difficili le relazioni sociali e quindi riduce anche la resilienza psicologica.
Resilienza e trauma
La mancanza di resilienza può anche essere una conseguenza di un’esperienza traumatica in cui persistono strategie di gestione negative. Ma non tutti i traumi indeboliscono automaticamente la resilienza. Dipende sempre da come si elabora il trauma. Un adeguato supporto professionale e personale è fondamentale a tal fine.
Boris Cyrulnik è spesso citato sul tema della resilienza e del trauma. Il neuropsichiatra è considerato un luminare della ricerca sulla resilienza. Da bambino ha perso entrambi i genitori ad Auschwitz. «Ciò che viviamo lascia tracce nel corpo e nel cervello. Ma possiamo ritrovare la strada della vita», dichiara il neurologo ottantacinquenne in un’intervista.
I 7 pilastri della resilienza
La ricerca sulla resilienza si basa su 7 colonne. Questo modello di resilienza è stato sviluppato dalla psicologa Ursula Nuber. Nella letteratura sono riportati da sette a undici fattori di resilienza che dipendono l’uno dall’altro.
Ci piace anche aggiungere la creatività perché pensiamo che sia un pò trascurata. L’immaginazione o anche l’umorismo possono avere un grande effetto nella psicologia della resilienza.
ACCETTAZIONE: Ci sono situazioni che non si possono cambiare. Accettare le cose che non si possono influenzare è un primo, importante passo verso la resilienza. Questo è l’unico modo per lasciarsi alle spalle il passato e voltare pagina.
OTTIMISMO: Le situazioni e le sfide più difficili spesso racchiudono il maggior potenziale di crescita. Con un atteggiamento realistico e positivo, spianiamo la strada per un nuovo inizio, in quanto chi crede nel positivo sperimenterà anche cose positive.
ABBANDONARE IL RUOLO DI VITTIMA: Le situazioni difficili scatenano molti sentimenti negativi. Chi dà loro spazio senza cadere nell’autocommiserazione compie i progressi più rapidi. L’autoconsapevolezza, anziché l’autocommiserazione, aiuta a ritrovare il proprio ruolo attivo.
ORIENTAMENTO ALLA SOLUZIONE: Obiettivi chiari aiutano ad aprire nuovi orizzonti invece di soffermarsi sul passato. Le persone resilienti si concentrano sulle soluzioni invece che sui problemi. In questo caso è utile iniziare a piccoli passi, ad esempio: cosa posso fare oggi per sentirmi un pò meglio la sera?
ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ: Quali sono le mie capacità? Cosa posso ottenere con esse? Il modo migliore per scoprire quali sono le possibilità di cambiamento è il coaching o uno scambio con le persone vicine. Chi si assume la responsabilità diventa capace di agire.
LEGAMI/RETI: Una rete sociale che vi sostenga nei momenti difficili è un fattore importante per la salute mentale. Che si tratti di vicini, partner, amici o amiche, colleghe di lavoro o anche parenti: La cura dei contatti sociali ripaga.
PIANIFICARE IL FUTURO: Anche se non possiamo influenzare tutto nella vita, è possibile lavorare attivamente per un futuro migliore. Un’analisi chiara dei propri desideri, valori e capacità è di grande aiuto.
Apprendere e rafforzare la resilienza
I sette pilastri della resilienza (o la ruota della resilienza) forniscono una base importante per una maggiore resilienza psicologica. Potete anche rafforzare la vostra resilienza personale con una formazione individuale sulla resilienza. Nei percorsi che propongo da anni, in cui le partecipanti imparano a rafforzare la propria resilienza allo stress, aumentando l’autostima e l’autoefficacia.
Innanzitutto, facciamo un’analisi della situazione per chiarire le risorse personali e come attivarle. Per esempio, da quali persone fidate potete ottenere consigli e supporto. Il secondo passo consiste nel riflettere sul comportamento quotidiano e nello sviluppare misure concrete per risolvere il problema: Come inizio la giornata? Incontro persone che mi fanno stare bene? Faccio esercizio regolarmente?
Inoltre, ci sono alcuni elementi di base: respirare consapevolmente, bere acqua a sufficienza e volgere di tanto in tanto lo sguardo su ciò che è positivo. Consiglio di tenere un cosiddetto diario della gratitudine: La sera è utile chiedersi: quali sono le tre cose che sono andate bene oggi nonostante tutto? Anche la resilienza sul lavoro si può apprendere: Una struttura di lavoro chiara aiuta a stabilire correttamente le priorità e a concentrarsi meglio.
Promuovere la resilienza nei bambini
Per i bambini, le figure di riferimento che li sostengono e credono in loro sono fondamentali. Un legame solido fornisce una fiducia di base e costituisce quindi una base importante per la resilienza individuale. Tuttavia, non bisogna iperproteggere il bambino, ma lasciargli una certa autonomia, che rafforza l’autoresponsabilità. I genitori elicottero non promuovono la resilienza. Inoltre, poiché i bambini di solito imparano dai genitori è importante che questi siano da esempio: Se non respingo le convinzioni negative come il pessimismo, le trasmetto al bambino. Questo a sua volta danneggia la sua resilienza.
Sia per i bambini che per gli adulti vale: la resilienza è come un muscolo che va allenato. Leggere una volta qualcosa sulla resilienza serve a poco. Non basta leggere un libro sulla danza per imparare a ballare. E non basta quindi fare qualche respiro profondo per essere resilienti. L’allenamento alla resilienza deve essere ancorato alla vita quotidiana e questo adattamento richiede tempo.
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