Autostima e Bulimia. Perché questi due elementi viaggiano l’uno contro l’altro?

Autostima e bulimia…è il rapporto sbagliato con il cibo che sfocia in una bassa autostima o il contrario?

Cos’è veramente l’autostima?

Questa parolina magica che tendiamo a dire che abbiamo o non abbiamo nella vita?

L’autostima è un ingrediente essenziale nel successo in ogni campo della vita. Senza autostima abbiamo paura di correre rischi; non abbiamo il coraggio di esplorare orizzonti più ampi mentre svolgiamo i nostri doveri in questo mondo.

La vera autostima NON è basata su cosa abbiamo raggiunto o sul nostro successo, ma sulla soddisfazione di chi siamo, del nostro scopo e di cosa rappresentiamo per noi stessi. L’autostima NON è una cosa che si compra e si ha ma è una cosa che si fa.

Un aforisma a cui sono affezionata recita: “Se dai scarso valore a te stesso, sta sicuro che il mondo non alzerà il prezzo.” Penso che questa breve frase esprima in modo semplice e diretto la responsabilità che hai tu nel valorizzare e credere in te stesso.

Sei tu che scegli il modo in cui vederti, il valore che hai, le possibilità che hai. Se non sei tu a credere in te stesso non ci crederanno neanche gli altri. La percezione che hai del tuo valore e delle tue qualità, infatti, determina il modo in cui vieni percepito dagli altri.

Purtroppo, mi capita troppo spesso di vedere persone che non credono in se stesse, che hanno smesso di sognare e che accettano rassegnate la loro vita attuale, io ero una di quelle.

Diciamolo pure che questa parola si è fatta una brutta nomea, e a destra e a manca continuano a vendercela come la panacea di tutti i mali. Il paradosso è che hanno ragione, e ce l’ho spiega il dott. Happiness.

Chi è il Dr. Happiness?

Edward Diener, detto anche Dr. Happiness.

Psicologo dell’Università dell’Illinois è noto per il tentativo, attraverso una gran quantità di ricerche, di indagare in modo oggettivo la felicità e ha dimostrato che c’è una correlazione tra il nostro livello di autostima ed il grado di felicità.

La nostra felicità dipende da quanto ci sentiamo separati dentro, e come si fa a capirlo. Attraverso una profonda introspezione, con la meditazione, diario, respiro, bisogna fermarsi e prendere coscienza di ciò che siamo, di dove siamo, e di dove vogliamo andare.

La felicità è una condizione di benessere, uno stato soggettivo che ci pone ad una distanza di sicurezza dall’insoddisfazione anche un pessimista come Schopenhauer si occupa dell’arte della felicità negli Aforismi sulla saggezza del vivere e suggerisce un percorso composto da tre tappe:

  • Evitare le promesse di felicità;
  • Non dimenticarsi che la felicità è un’arte che presenta errori;
  • Spostare l’attenzione dall’esteriorità, rivolgendosi all’interiorità.

Ci sono sei indicatori di una bassa autostima.

1. Le persone con una bassa autostima amano fare gossip.

Perché? Perché è ciò che dà loro piacere. Non hanno sostanza all’interno. Al contrario, le persone con una vera autostima parlano dei propri ideali nella vita e non dei difetti degli altri.

2. Una persona con una bassa autostima criticherà facilmente gli altri.

Una persona soddisfatta interiormente è rispettosa degli altri ed è naturalmente desiderosa di rispettare gli altri e di prendersi cura degli altri.

3. Una persona con bassa autostima è arrogante? No, ha disistima di se stesso.

Pensa: “Ho fatto questo, ho conquistato queste nazioni, ho guadagnato questi milioni” e così via. È molto desiderosa di cercare di convincere le altre persone di come sia grande, come sia una persona di successo, e di cosa abbia raggiunto in questo mondo. Ma una persona con una reale fiducia in sé stessa è umile.

Perché?

Perché non ha bisogno di impressionare le persone con parole di convincimento. Se sei veramente debole interiormente devi enfatizzare quanto sei grande o quante cose hai ottenuto per avere approvazione, riconoscimento e l’adorazione degli altri. Ma se hai soddisfazione interiore, hai sicurezza in te stesso, non hai bisogno di tutto ciò. Una volta un saggio sull’Himalaya disse che quando fai qualcosa di buono e lo dici a qualcuno, mentre lo dici esaurisci la maggior parte dei crediti che hai guadagnato con ciò che hai fatto.

​4. Trova scuse e incolpa gli altri

Generalmente, le persone vogliono avere il credito di ciò che non hanno fatto, e vogliono incolpare gli altri per ciò che hanno fatto. Questa è un’altra qualità di una persona con bassa autostima. Trova scuse e incolpa gli altri, mentre chi ha autostima non cerca scuse, non incolpa gli altri e si assume la responsabilità di ciò che ha fatto e di ciò che non ha fatto, e cerca sempre di migliorare.

5. Le persone con una bassa autostima sono dipendenti dall’apprezzamento.

La lode e l’approvazione degli altri sono essenziali, mentre chi ha fiducia in sé stesso vorrà dire ciò che è vero e giusto, anche se ciò sarà impopolare. Specialmente per i giovani, la compagnia ha una grande importanza. La maggior parte delle persone fuma sigarette, beve alcolici e fa cose illecite, non semplicemente perché lo voglia fare. Lo fa perché vuole apparire una persona di successo ed essere accettata. Ma integrità significa che capiamo cosa è giusto e che lo facciamo, anche se le persone ci criticano, anche se le persone ci deridono. E alla fine, le stesse persone verranno da noi quando saranno in difficoltà perché capiranno che qui c’è una persona con integrità.

​6. Chi ha bassa autostima sarà facilmente invidioso del successo altrui.

Cos’è l’invidia? Significa che siamo così vuoti dentro, che sentiamo di non avere valore. Sentiamo odio e invidia verso chi appare migliore. Ma una persona fiduciosa in sé stessa è la benefattrice di tutti. Non si cura della reputazione, ma del proprio carattere. Non si cura di ciò che si può ottenere attraverso il modo di vestire, attraverso il modo di parlare, attraverso l’arredamento che ha in casa. Si interessa di ciò che dona agli altri.

Accettazione e del proprio corpo e autostima

Uno dei prerequisiti per accettare il proprio corpo è quello di conoscerlo. Quando parliamo di “conoscere il proprio corpo” non facciamo riferimento al guardarci allo specchio e sapere come siamo fatti! Al contrario, conoscere il proprio corpo è un processo intimo e personale che necessita di concentrazione e consapevolezza.

Conoscere il proprio corpo implica la capacità di percepire le sensazioni che derivano da esso: questa è una abilità rara nella società di oggi, che difficilmente lascia spazio a dei momenti di riflessione e di pausa. Il nostro corpo viene spesso visto come un oggetto, qualcosa da mostrare in vetrina nel modo più appetibile possibile, come se si trattasse di un bel vestito o di un nuovo paio di scarpe.

Attenzione: ciò non significa che valorizzare sé stessi attraverso il corpo sia sbagliato! Al contrario, promuovere il nostro corpo attraverso l’attività sportiva è un modo per stare bene con sé stessi a livello psicofisico.

Fare degli sforzi per avere un fisico più magro e desiderabile è associato a sensazioni di benessere personale e di accettazione da parte degli altri: l’importante è la modalità attraverso cui vediamo il potenziamento personale, che deve passare da sensazioni di benessere e di accettazione del nostro punto di partenza piuttosto che dalla svalutazione e dalla denigrazione di ciò che siamo.

Perciò, accettare il proprio corpo significa conoscerlo, conoscere il proprio corpo significa godere di ogni piccola sensazione che è in grado di fornirci. La trasformazione riguarda la consapevolezza, focalizzarsi sull’esteriorità è un ostacolo, non ci fa concentrare su noi stessi, sulla nostra essenza.

Cosa vuol dire consapevolezza?

La consapevolezza è fatta per scorrere come un fiume, non è stagnante. Ti senti fiacca, annoiata? Com’è la qualità della tua energia? Sei in sintonia col dentro e il fuori? Qual è lo scopo di queste domande? Togliti il cappuccio da vittima, le cose che ti servono sono gioiose, energiche, sono quelle necessarie al cambiamento e solo quello di cui sono consapevole posso cambiare. La vita è in continua trasformazione, e fin quando non troviamo la chiave della trasformazione, tutto resterà statico, la consapevolezza fa in modo che non si resti fossilizzati, fermi da non sapere come tirarci su, la nostra luce e la nostra freschezza partono da dentro verso fuori, ciò che non conosciamo non possiamo cambiare. La realtà esterne è una proiezione dello stato di coscienza, è una conseguenza dei nostri pensieri, del nostro dialogo interiore. Il linguaggio si cambia solo osservandolo.

Prendersi cura del corpo

Prendersi cura del proprio corpo non è detto che debba essere un accessorio superfluo, avere dei rituali di benessere, concedersi un massaggio al mese, prendersi cura di mani, piedi, pelle, capelli, vestiario, sentirsi in sintonia col proprio corpo dimostra un’autostima ben organizzata.

Primo passo avere fiducia nella vita, in maniera diversa e nuova, se l’approccio sarà diverso anche la risposta sarà altrettanto diversa. Tutti hanno il loro punto debole, qualcosa che li rattrista, il loro fantasma nell’armadio, non è diverso da te, né superiore a te, quindi tu inferiore a lui.

Secondo passo sorridere, il sorriso è la manifestazione umana più travolgente, c’è più gusto a stare accanto ad una persona sorridente, entusiasta della vita, ti consiglio di raccontare il tuo percorso di guarigione, trasmetterai lo stesso sentimento, a me capita ogni giorno che almeno una persona mi chieda cosa sia mai accaduto nella mia vita, ed io all’inizio facevo fatica, quasi mi nascondevo ma ora creo l’occasione per parlarne, al punto tale che ne ho fatto un lavoro. Quale? Portare felicità e consapevolezza nelle vite delle persone. Come? Con il mio percorso “Impara a volare”, nell’ambito del progetto “Il parto della farfalla”. Prossimamente c’è in programma la costituzione di un corso sull’autostima e l’amor proprio.

Di cosa si tratta?

Un percorso fatto di 5 step, che iniziano tutti con la A: ASCOLTA – ACCETTA – AFFRONTA – AFFERMA – AGISCI.

Percorso di cui approfondimenti ci saranno nei prossimi mesi.

Ti propongo un esercizio

Per non lasciare che quanto scritto sino ad ora si trasformi in parole al vento, ti propongo un esercizio.

Questo esercizio è praticabile in qualsiasi momento della tua giornata, ti ruberà solamente 5 minuti e ti darà un’idea iniziale delle sensazioni di piacere e di tranquillità che ti può suscitare il tuo stesso corpo.

Per farlo, siediti su una sedia.

Chiudi gli occhi e comincia a respirare lentamente.

Prova a fare una decina di respiri lunghi e profondi: in questo modo potrai predisporti alla calma ed alla concentrazione necessaria per l’esercizio.

Appena ti senti pronto/a, porta la tua consapevolezza alle tue gambe ed ai tuoi glutei che toccano la sedia.

Per portare la consapevolezza in questi due punti basta sentire le sensazioni provenienti dal tuo essere seduto/a.

Potresti sentire le tue gambe energiche oppure stanche e pesanti, potresti sentire la sensazione dei pantaloni o della gonna che toccano la tua pelle, potresti sentire sensazioni di calore o di freddo in base alla temperatura esterna.

Soffermati a sentire le sensazioni più immediate che provengono dal tuo essere seduto/a: potrebbero essere piacevoli oppure spiacevoli, tuttavia non è particolarmente importante perchè il focus dell’esercizio è quello di sentire.

Se non senti nulla, non ti preoccupare: anche il non sentire è una sensazione in sè!

Potrebbe significare che hai bisogno di più pratica con l’esercizio oppure che non sei in contatto con quella parte specifica del tuo corpo: qualunque sia il motivo, rilassati e stai nell’esercizio, le sensazioni usciranno fuori da sé se pratichi con fiducia.

Puoi far durare questo esercizio per quanto tempo lo desideri (tuttavia, almeno 5 minuti d’orologio sono indicati!): è probabile che tu possa sperimentare sensazioni di calma e tranquillità, perciò se ti capita goditi il momento ed intrattieniti più che puoi!

Questo semplice esercizio è uno dei tanti modi esistenti per entrare a contatto con il nostro corpo, viverlo da dentro, e quindi accettarlo.

Nel momento in cui impariamo a godere delle sensazioni corporee facciamo un grandissimo passo avanti verso l’accettazione del nostro corpo, con ottimi risultati per la nostra autostima.

Controllo e revisione

Tutte le persone che si rivolgono a me, arrivano ad un certo punto del percorso dove si sentono abbastanza forti per poter andare avanti con le proprie gambe, l’euforia del miglioramento le porta ad abbandonare, il che potrebbe andare bene, io non incateno nessuno, però aggiungo che ci vuole sempre una fase di controllo e revisione. Cosa vuol dire, che non appena si acquista un minimo di autostima è facile ritornare agli impegni di tutti i giorni senza però avere una solida base che permetta di affrontarli in maniera adeguata.

È facile cadere ma altrettanto complesso rialzarsi, è come quando guarisci da una malattia, è necessario fare un adeguata convalescenza, prestando particolare attenzione in modo maniacale ai dettagli, non abbassare la guardia.

Vuoi provare ad imparare a conoscere il tuo corpo?

Ti invito a provare l’esercizio che ti ho proposto!

Inoltre, insegnare ai coach ad entrare a contatto con il proprio corpo è uno degli obiettivi professionali della mia attività da coach, perciò se sei interessato/a a questa tematica ti invito a continuare a visitare questo blog e la mia pagina per ulteriori articoli come questo a dare un’occhiata.

E sulla base di ciò ti invito a chiederti:

“Mi stimo per quello che faccio ogni giorno?”

Alla prossima settimana per un nuovo articolo!

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