Oggi parleremo della bulimia, dei suoi effetti devastanti sul fisico che possono essere utilizzati come segnale d’allarme, specie nella fase in cui non si è ancora disposti a dare un nome al proprio disturbo.
Come si comporta un bulimico?
Una persona bulimica mangia abbondantemente (molto abbondantemente) e in modo molto diverso da quanto avviene quando si eccede normalmente, in particolare:
- Ingestione eccessiva di cibo di solito di nascosto, a volte per un totale di migliaia di calorie, in un arco di tempo molto stretto (un paio d’ore all’incirca);
- Sensazione di non poter smettere di mangiare a ogni ora del giorno e di non poter controllare il proprio comportamento;
- Alimentazione preceduta e seguita da stress emotivo molto forte.
Dopo l’esagerata alimentazione, il bulimico generalmente si sente in colpa e tende a punirsi vomitando, ingerendo pillole diuretiche e/o lassativi con l’intento di dimagrire. Se il comportamento diventa ripetitivo e si manifesta – per esempio – due volte alla settimana per due/tre mesi, è un chiaro sintomo di DCA.
Frequentemente i pazienti bulimici si infliggono punizioni. Nel tempo il soggetto entra in una fase di depressione e di disgusto verso se stesso e cerca di occultare il proprio comportamento; la sua immagine e presenza fisica finiscono per diventare un’ossessione permanente, con forti ripercussioni sulla propria autostima.
Un bulimico può avere peso normale, essere sottopeso o sovrappeso, diversamente da una persona anoressica, sempre sotto peso. Il peso inoltre può variare enormemente e oscillare ed è un indicatore clinico dell’esistenza di un DCA.
Anoressia, bulimia, e?
Oltre all’anoressia e alla bulimia, esiste anche un disordine alimentare non definito. Non tutti i casi sono infatti descrivibili con precisione nella varietà dei sintomi tipici. Alcuni soggetti possono iniziare con una forma di anoressia e successivamente, incapaci di mantenere un basso peso scivolano verso comportamenti bulimici.
Secondo l’American Psychiatric Association, il 50% degli anoressici ha anche sintomi di bulimia e talvolta i bulimici hanno comportamenti anoressici.
Che conseguenze ha sulla salute?
Effetti fisici e psicologici
Gli effetti dei DCA sono molto importanti, sia sotto il profilo fisico che quello psicologico. Gli effetti della malnutrizione sull’organismo sono: ulcere intestinali, danni permanenti ai tessuti dell’apparato digerente, disidratazione, danneggiamento di gengive e denti, seri danni a cuore, fegato e reni, problemi al sistema nervoso con difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, danni al sistema osseo con accresciuta probabilità di fratture e di osteoporosi, blocco della crescita, emorragie interne, ipotermia e ingrossamento delle ghiandole.
Le ripercussioni psicologiche provocano depressione, basso livello di autostima, senso di vergogna e colpa, difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari, sbalzi di umore, tendenza a comportamenti maniacali, propensione al perfezionismo.
Effetti fisici: denti e viso
Le conseguenze più frequenti a carico dei denti e del viso sono:
1. Erosioni dentali e discromie (cambiamento di colore);
2. Assottigliamento, frattura ed accorciamento dei margini degli incisivi;
3. Sensibilità dentale;
4. Invecchiamento facciale.
Chi soffre di seri disturbi alimentari cronici, come la bulimia o l’anoressia, tende a manifestare gravi sintomi rilevabili anche sui denti. La carenza di sali minerali e nutrienti importanti nella dieta quotidiana porta infatti ad una grave forma di osteoporosi, che si manifesta anche in bocca: lo smalto dei denti si corrode e si assottiglia, fino ad arrivare a situazioni in cui i denti sono totalmente consumati.
Anche l’osso della mascella diventa fragile, tanto da causare in alcuni soggetti la perdita di denti totalmente sani. Il ricorso al vomito, effettuato soprattutto da parte dei soggetti affetti da bulimia, è un’ulteriore minaccia per i denti. Il vomito infatti contiene sostanze altamente acide, che da sole possono erodere lo smalto dei denti anche in tempi abbastanza brevi.
Le conseguenze
Se non trattati in tempo e con metodi adeguati, i DCA possono diventare una condizione permanente e nei casi gravi portare alla morte, solitamente per suicidio o per arresto cardiaco.
Secondo l’American Psychiatric Association, la prima causa di morte per malattia mentale nei paesi occidentali
L’esperienza ci insegna che più precocemente si interviene e migliori saranno le possibilità di limitare sia i danni che l’entità degli interventi necessari a ripararli.
La salute è un bene prezioso, preservarla o recuperarla è possibile.