Le paure di chi soffre di bulimia a Natale – suggerimenti e strategie

Ciao a tutti, vado subito al sodo, ho ricevuto due messaggi, il primo da Maria (nome di fantasia), la quale non riesce a dormire pensando che il Natale è alle porte, e da una mamma spaventata che non sa come comportarsi nei riguardi della figlia che soffre di bulimia, così ho deciso di scrivere un articolo dedicato alle paure di chi soffre di bulimia a Natale, con suggerimenti e strategie.

Cara Immita, ti leggo sempre e voglio farti sapere che mi tieni compagnia, mi fai pensare, mi fai ridere, piangere, arrabbiare e qualche volta mi sembra quasi che tu parli proprio a me, di me.
Ho 17 anni, sono anoressica, ma da qualche settimana ho scoperto la bulimia, e ho la sensazione di essere in un vortice senza fine. In questo periodo vivo nel terrore. So che a casa i miei prepareranno tante cose e io sarò costretta a sedere alla loro tavola. So che i parenti insisteranno nell’offrirmi una fetta di panettone e so che quando assaggerò qualcosa per far smettere chi insiste poi mi chiuderò in bagno a vomitare. Temo le feste di Natale come chiunque potrebbe temere un terremoto. Sarò depressa, sola e nessuno mi capirà, so che la mia malattia mi porterà alla morte se non smetto di tenere tutto sotto controllo, ma se non lo faccio soffro di crisi di panico, ho paura, non riesco neppure a respirare. L’unico modo in cui mi sembra di stare bene è quando non mangio, oppure quando mangio e vomito tutto. So che mi sto facendo del male ma non riesco a uscirne e a trovare un equilibrio. Volevo farti sapere che durante queste feste natalizie io starò così. Dovevo dirlo a qualcuno, ho scelto di dirlo a te perché so che non mi riempirai di consigli materni, perché in qualche modo credo che tu mi capisca e sento che grazie a te in questi giorni mi sentirò meno sola.

Ti abbraccio, M.

Le paure di una madre spaventata

Ciao Immita, ti seguo con affetto e spero un giorno di conoscerti dal vivo. Mi chiamo Luisa (nome di fantasia), e sono mamma di una ragazza di 17 anni. 10 anni fa ho avuto la mia prima figlia che ha sofferto di anoressia, e ne é uscita dopo 7 anni vincitrice e ora anche la seconda, ma di bulimia, sta diventando un incubo, e credo non ne usciremo più. Ti scrivo per chiederti qualche consiglio su come comportarmi a Natale, lei é già preoccupatissima, ha paura di ricadere nell’abbuffata e sta studiando un piano d’azione, ovviamente con azioni dannose, quindi vorrei chiederti se tu hai un piano non dannoso.

Grazie, Luisa.

Il cibo, nel periodo che si sta avvicinando, Natale, Capodanno e Befana, può diventare fonte di disagio per chi soffre di disturbi del comportamento alimentare. Quasi tutti riusciamo a gestire questo disagio ma le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, ne sono completamente schiacciate, e finiscono per vivere le feste soltanto come un momento di ansia, disagio e solitudine. Non è un argomento di cui si parla molto e, a meno che viviate con una persona malata, è raro sapersi comportare nel modo adeguato, anche durante una semplice cena con gli amici.

Il periodo natalizio è generalmente un periodo incentrato sulla speranza, il dare, le riunioni di famiglia e altro ancora.

Tuttavia, per qualcuno che si sta riprendendo o vive con un disturbo alimentare, questo periodo assume un significato completamente nuovo, attraverso gli occhi di una persona con un disturbo alimentare, la cena della vigilia, il pranzo di Natale e di Santo Stefano significano un momento di scelte alimentari travolgenti, situazioni sociali difficili, tentare di nascondere o spiegare una malattia dolorosa ai membri della famiglia, spesso l’incubo nasce proprio da lì.

La mia personale opinione

Ricorda che stai combattendo per la tua vita e mentre le cose potrebbero sembrare sempre più schiaccianti in questo periodo dell’anno, la tua guarigione è la cosa più importante per cui vale la pena lottare.
Questo può apparire diverso, a seconda dell’individuo. Per alcune persone in fase di recupero, la lotta per il recupero può comportare la decisione di rimanere in un centro di cura in questo periodo dell’anno, io personalmente durante il mio ricovero ho scelto di trascorrere parte dei giorni nel centro, non mi sentivo pronta.
Assicurati di lavorare a stretto contatto con il team di trattamento per determinare quali raccomandazioni sono prioritarie per il tuo recupero e quale livello di assistenza è più appropriato per far progredire il recupero, ci sarà tempo per festeggiare il Natale con la famiglia.
Mentre sei tentato di mettere temporaneamente in pausa le cose durante le vacanze, ricorda che non puoi permetterti di perdere un giorno nel recupero. Combattere per la tua vita e il tuo recupero ora significa molte altre festività nel tuo futuro che non sono sovraccaricate da un disturbo alimentare.

Piccoli suggerimenti per Maria

Le tradizioni natalizie possono assumere un significato completamente nuovo quando vivi con un disturbo alimentare oppure ti stai appena riprendendo. Se tornerai a casa con la famiglia e gli amici durante le festività natalizie, trascorri del tempo facendo cose che coltivano gratitudine e speranza nella tua vita. Non è mai troppo tardi per iniziare nuove tradizioni che sostengono i tuoi sforzi di recupero.
Se i pasti durante le vacanze sembrano travolgenti, intraprendi altre attività più piacevoli. Vai alla luce natalizia con i tuoi cari, fai volontariato in un rifugio per diffondere l’allegria delle vacanze, fare arti e mestieri delle vacanze o dedicarti alla cura di sé. Qualunque cosa tu scelga di fare durante le festività natalizie, ricorda il dono della tua guarigione!

Le mie personali strategie anti-abbuffata:

  • Dai un’occhiata a tutto il buffet prima di riempirti il piatto, decidi con attenzione quale sarà il tuo pasto;
  • Scegli in modo strategico (anche il piatto da cui mangiare!);
  • Scegli dei piatti piccoli, così sarà più probabile che mangerai di meno;
  • Scegli cibo semplice e cotto al vapore o alla griglia è più facile da digerire rispetto a piatti maggiormente elaborati;
  • Quindi banchetta con carni grigliate (pesce, pollo o anche manzo) ma stai alla larga dai piatti pieni di sughi e intingoli;
  • Non sentirti costretta a mangiare tutto quello che hai messo nel piatto;
  • Se c’è qualcosa che non ti piace o anche solo leggermente deludente, lascialo e mangia qualcos’altro;
  • Non fissarti solo su un cibo (“Prendo solo un primo abbondante e basta!”);
  • Mangia un pochino di tutto quello che ti piace, così la chimica del tuo organismo funzionerà meglio e anche il tuo umore ci guadagnerà;
  • Mangia quello che ti piace e soprattutto…balla! Divertiti.

È il periodo più folle dell’anno, no? Lo confermano le ultime ricerche di neurofisiologia: sentirti viva, scatenarti con gli amici, fare le cose che ti piacciono mette in moto le endorfine, gli ormoni del benessere, e accelera il metabolismo. Se hai la tentazione di spiluccare ancora qualcosa, porta con te un fazzolettino imbevuto di 2 gocce di olio essenziale di arancio e annusalo nei momenti più critici. È un ottimo rimedio per alleviare la fame, specialmente quella nervosa e tenere a bada la golosità.

E il giorno dopo?

Inizia la giornata con una tisana allo zenzero fresco. È un antiossidante prezioso, è un ottimo tonico ed energizzante e accelera il metabolismo. Sbucciane un pezzetto (o usa mezzo cucchiaino in polvere), fai bollire 5 minuti, filtra e bevilo tiepido per tutta la settimana successiva. Non saltare la colazione: prepara una bella macedonia di frutta fresca e versaci sopra un vasetto di yogurt greco bianco. Depura e rimette in ordine la flora batterica.

Piccoli suggerimenti per Luisa:

  1. Non far sentire la persona diversa ed esclusa;
  2. La festa non è il cibo, la festa è la festa;
  3. Non fare commenti sull’aspetto fisico, nemmeno complimenti;
  4. Comunicare il menu in anticipo;
  5. Chiedere di portare un piatto da casa;
  6. Che cibi servire;
  7. Non cambiate le vostre abitudini;
  8. Non forzare e non sforzarsi;
  9. Non siete voi a essere respinti;
  10. Ripensare il cibo.

Queste vacanze possono essere un’occasione per cambiare il linguaggio che usate per parlare di cibo a casa. Siete in grado di trovare parole che rafforzano l’importanza di nutrirsi bene e prendersi cura di sé? Siete in grado di celebrare il cibo come una fonte di piacere e sostentamento?

Rimettiti in carreggiata subito, non dopo le feste!

Il giorno successivo a un abbuffata è sempre il giorno migliore per ricominciare a controllare la tua alimentazione.

A presto, Immita.

…In ogni caso, ricordati che io sono sempre qui, pronta ad ascoltarti!




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