Smettere di mangiare le proprie emozioni

Parto da Sanremo e dallo screen shot fatto dal mio profilo Instagram alla dichiarazione di Carla Bruni.

Mangiare pochissimo o addirittura digiunare non fa dimagrire, fa morire.

E partendo da questa agghiacciante, però da un lato rassicurante verità, che arriva da illustri nutrizionisti, per perdere peso e piacersi di più è necessario «smettere di mangiare le proprie emozioni». Cioè, non affogare i dispiaceri, lo stress, le delusioni nel cibo. E dunque evitare di consumare compulsivamente patatine, cioccolato, gelati o biscotti per reagire alla rabbia, solitudine, noia o ansia. La fame nervosa è vista come il nemico da sconfiggere per trovare un rapporto sano con il cibo, e se invece per fare ciò non servono le diete draconiane ma degli accorgimenti come tenere un diario di ciò che mangiamo durante la giornata. O addirittura, fotografare ciò che andiamo a ingurgitare.

La testimonianza fotografica ci darà la misura di tutti gli alimenti che a fine giornata abbiamo introdotto nel nostro corpo, senza dimenticanze o omissioni. Sarà dunque più facile ridurre le quantità e imparare ad ascoltare i segnali di sazietà.

Questi sono solo alcuni degli strumenti, io direi necessari, ma da soli non sono risolutivi ovviamente, che sia chiaro.

Ad indicarci poche ma importanti regole (io preferisco chiamarle indicazioni, mi lascia lo spazio della scelta, le regole le ho avute per una vita), per adottare una corretta alimentazione e gestire le compulsioni da cibo sono innumerevoli nutrizioniste, anche in collaborazione con psicoterapeute, che hanno pubblicato manuali, libri, vademecum e chi ne ha più ne metta.

Le linee guida di una vita senza dieta, secondo le esperte, sono semplici: non ci sono cibi “proibiti” si può mangiare di tutto ma poco alla volta. Bisogna ascoltare i segnali di sazietà e smettere di rimpinzarsi. Rivolgersi al cibo in frigo o in dispensa per cercare conforto ad una situazione negativa, come ad anestetizzarsi e non voler più sentire, è la strada più socialmente accettabile, quindi paradossalmente una delle più distruttive.

SONO RITORNATA DA UNA NUTRIZIONISTA

Pesarsi ininterrottamente è poco funzionale, negli anni di malattia profonda, mi pesavo anche ogni ora, ma basta salire sulla bilancia una volta al mese.

Dopo anni sono ritornata da una nutrizionista, ti parlerò di lei più avanti, e salire sulla bilancia devo dirti mi ha fatto un certo effetto, o meglio farlo davanti ad un’altra persona, e sentirsi dire dopo quasi due ore di visita “Imma sei una persona che secondo le tabelle ha un peso normale”.
Quelle parole mi hanno fatta riflettere come l’esitazione quando sono salita sulla bilancia, e le parole della dottoressa “Non avere paura è solo una bilancia, sono numeri e tu non sei quel numero”.
Le stesse parole che dico alle donne che seguono i miei percorsi, mi sono sentita accolta e compresa, e sappiamo che è fondamentale.

Indispensabile, secondo alcune esperte, rispettare la regola del 3-3-3 tre pasti e tre spuntini ogni tre ore, mangiare poco e spesso per non arrivare famelici e nervosi al pasto di fine giornata che deve essere invece il più leggero.

Dunque, la merenda del pomeriggio è senza dubbio la più importante, quella che ci permette di resistere alla tentazione di svuotare il frigo appena rientriamo a casa.

Qualche idea?

Un vasetto di yogurt alla frutta, un grappolo d’uva con un pezzetto di grana, una manciata di mirtilli secchi e una di mandorle, una mela e del formaggio, cruditè e un pugno di arachidi. Per il pasto principale, sia pranzo che cena, la regola è che metà del piatto deve essere occupata da verdure. «Più verdure mangi – suggeriscono le esperte – meno avrai fame».

Camminare e fare attività fisica è un dovere verso il nostro corpo così come, concludono le esperte «imparare a farsi valere». È dimostrato, infatti, che le persone che soffrono di compulsioni alimentari che possono sfociare in BINGE EATING hanno spesso difficoltà ad esprimere il proprio punto di vista. Imparare a comunicare ciò che si pensa aiuta a gestire meglio le crisi e previene le abbuffate.

Questi sono suggerimenti conosciuti e ripetuti, quindi potresti chiederti “Allora perché c’è li hai ripetuti?”.
La mia esperienza di quasi trent’anni con un disturbo alimentare, mi porta a dirti oggi che il modo migliore per apprendere qualunque cosa è agire. Quello che faccio da 4 anni è aiutare le donne soprattutto le over 40, che non si sentono meritevoli di vivere la vita dei loro sogni senza il pensiero costante al cibo, senza correre in dispensa e a svuotare il cibo quando sono sotto stress per essersi caricate il peso della famiglia, dei figli e del lavoro sulle spalle, a fare pace con il cibo, la bilancia, lo specchio, guidarle in una migliore gestione delle proprie emozioni, specie quelle destabilizzanti, stimolarle a rafforzare la mente e raggiungere un buon equilibrio interiore, riuscendo a vivere la convivialità mangiando cosa, quando e quanto vogliono, senza l’ansia delle calorie, esprimendo le proprie emozioni smettendo d’ingurgitarle.
Tutto questo attraverso un percorso, creato da me, basato sul Metodo S.A.N.A. (ti spiegherò man mano di cosa si tratta), strategie apprese durante la mia personale liberazione dall’ossessione del cibo. Ho impiegato tre anni e brancolato da sola, perché non esisteva una figura, come quella che sono io oggi, Soul & Life Style Coach delle donne, ho dovuto testare ed assemblare il lavoro fatti con svariati coach. Ciò che voglio per te è non farti sentire come mi sono sentita io tante volte, sola e persa alla ricerca della trasformazione. Per questo ho creato il percorso strutturato in dieci moduli. Risveglia la tua fame di vita.
Il mio suggerimento è quindi, prima di cercare una soluzione “pronta all’uso”, prova ad iniziare a piccoli passi, rivolgendoti come una sorta di via maestra a chi ha già percorso la strada che potrebbe essere quella più in linea con te.

Se ti sembrano impegni poco facili da raggiungere o da iniziare, sappi che io sono qui, troverai solo persone preparate in ambito nutrizionale, naturopatico, in crescita personale, spirituale, sotto varie forme, yoga della Risata (che approfondirò nei prossimi articoli), musicoterapia, cristalloterapia, teatroterapia, pratiche di consapevolezza, movimento corporeo, formate specificatamente e disposte ad aiutarti ad intraprendere nuove abitudini per vivere meglio e più a lungo.

Sto cambiando profondamente il modo di offrire i miei servizi adeguandomi alle necessità dei nostri tempi per costruire giorno dopo giorno il tuo ed il mio benessere.

Scrivimi su WhatsApp al numero +41 76 4250 579, compila il test se vuoi saperne di più sui miei servizi per una vita più sana e longeva.

Ricorda che non sei da sola nè la sola.

A presto, Immacolata.

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